Roma e Lazio

Terracina

"Il Mito e la Storia tra Terra e Mare"

“Me le son volute godere anch’io le vacanze di ferragosto.
Non sapevo da che parte andare, se verso le terre ricche di boschi e di acque del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, o verso le rive a me care della Versilia; se verso la montagna o verso il mare.
Nel dubbio, sono venuto a Terracina, nel paese degli antichi Volsci, in una fra le più dorate, classiche e felici terre del mondo”.

 (Scrisse Curzio Malaparte in un momento di buon umore)


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Terracina

A 100 km da Roma, sulla Via Appia, Terracina è veramente la Porta del Sole: di qui si entrava infatti nel Regno delle due Sicilie. La terra che si estende tra Terracina e Fondi, tra il monte e il mare, fra l’Appia e il Tirreno, è la più fertile che si possa immaginare. I colori della terra, del cielo, delle acque, delle vigne e degli immensi agrumeti sono di un fascino veramente notevole. Chi viene a Terracina per il mare, non incontra un mare qualunque, ma quello della poesia omerica, il mare di Ulisse, di un colore tenue e variabile al variare della luce nelle diverse ore del giorno… e la terra, per contrasto, di un forte colore broccato e verde. Nelle sue pieghe crescono alcune tra le più celebri viti d’Italia, matura il famoso moscato di Terracina, realizzato con la più dolce uva del Mediterraneo. Senza parlare dei cocomeri gloriosi, che qui si sono meritari il nome di “teste di Cicerone” (forse a ricordo del fatto che, a pochi km da qui, sembra sia rotolata la testa del grande oratore).

Terracina nasce presumibilmente durante la dominazione volsca (dal VI al IV sec. a.C.), da cui il nome originario della città “Anxur” e la configurazione allungata, ai lati di un decumano, che la città alta conserva ancora oggi.

Divenuta colonia di diritto romano nel 329 a.C., la città iniziò ad espandersi grazie soprattutto alla costruzione della Via Appia, la “Regina Viarum” (312 a.C.) che da Roma raggiungeva Capua e, più tardi, Brindisi.

Panorama

Panorama

Il Centro Storico e la Cattedrale

Appia

Piazza Municipio

Cattedrale

Particolare

Pittura

Iniziamo la scoperta della cittadina con la visita di “Terracina alta”, come viene comunemente chiamato dagli abitanti il centro storico, ricco di testimonianze di epoca imperiale e medievale che si fondono mirabilmente a formare un unico ambiente culminante nella Piazza del Municipio.

 

 

Qui, l’area del Teatro Romano, il Foro Emiliano, con l’originaria pavimentazione di pietra calcarea, tratti dell’antica Via Appia, il Capitolium e parte delle fondamenta del Tempio Maggiore convivono con la Cattedrale, inaugurata nel 1074, dove fu eletto Papa Urbano II, banditore della prima crociata.

 

 

La chiesa sorge sulle rovine del tempio principale del Foro Emiliano; è dedicata a San Cesareo martire, gettato in mare, secondo la tradizione popolare, dentro un sacco dal Pisco Montano (picco di roccia).

 

 

La chiesa si innalza su un basamento di 18 gradini che già salivano all’antico Tempio d’età romana, più altri sette scalini del portico, il quale è sorretto da sei colonne di granito recuperate da edifici romani.

 

 

All’interno si può osservare la pavimentazione musiva della navata centrale in stile “cosmatesco” e l’altare maggiore sormontato da uno splendido baldacchino ligneo.

Capitolium

Piazza Municipio

Interno

Mosaico

Ruderi

Castello Frangipane

Accanto alla Cattedrale si erge la medievale Torre dei Rosa, la torre più alta della città, oggi sede del Museo civico.

 

 

Fondato nel 1894 da Pio Capponi, a cui è dedicato, conserva ancora numerosi reperti (nonostante sia stato depauperato nel corso dell’ultimo conflitto) risalenti in particolare all’epoca romana e provenienti dalla città e dal suo territorio.

 

 

Tra i reperti ricordiamo una statua rappresentante Zeus, copia del II-III secolo d.C. da originale greco e la base marmorea di un monumento rinvenuta nel Foro, raffigurante l’imperatore Traiano con dedica alle sue  elargizioni.

Arco onorario

Il Tempio di Giove "Anxur"

Dal centro storico saliamo sul Monte S. Angelo, a 227 m di altezza, dove si trova la sostruzione dell’imponente Tempio, tradizionalmente attribuito a Giove Anxur, da cui si gode il vasto panorama che si estende dal promontorio del Circeo a quello di Gaeta e, nella parte sottostante, il Pisco Montano, sperone di roccia fatto tagliare dall’imperatore Traiano per creare un’alternativa al preesistente percorso della Via Appia. È in questo luogo, peraltro unico nel suo genere, che si respira un’aria particolarmente magica, è qui che la vicenda umana oltrepassa i limiti della storia lasciandosi avvolgere dal Mito.

La presenza di un culto sul Monte S. Angelo è attestata almeno dal IV secolo a.C., quando vi si venerava un’antica divinità volsca identificata poi dai Romani con Giove fanciullo (Anxur nella fattispecie).

Il Tempio fu eretto, come si desume dall’analisi della tecnica costruttiva impiegata (“opus incertum”), nel I secolo a.C.

Durante il Medioevo il complesso ospitò un monastero benedettino dedicato a San Michele Arcangelo, cui probabilmente è dovuto il toponimo ancora in uso del monte, in precedenza già chiamato monte Nettunio o monte Giove.

Monte Giove 

Navate

Panorama da Monte Giove

  Soltanto nel 1894 si procedette allo scavo dell’area. Vennero così alla luce le strutture architettoniche, frammenti marmorei di statue, due basi con dedica a Venere e una serie di piccoli oggetti votivi in piombo, ritenuti veri e propri giocattoli offerti a Giove fanciullo. Successivi lavori nel 1957 e nel 1966 sistemarono l’area, provvedendo al restauro delle strutture murarie degli edifici.

Parco della Rimembranza

L’altra nostra meta è rappresentata dal Parco della Rimembranza, il primo e per molti anni anche l'unico parco cittadino, nato tra la città antica e quella nuova, per ricordare i caduti della prima guerra mondiale.

Quattro sono gli aspetti che compongono il Parco: paesaggistico, archeologico, botanico e... sentimentale.

Nel lato sud est è possibile ammirare i resti volsci dei terrazzamenti dell'antica Anxur in "opus poligonale". Tale tecnica costruttiva veniva usata per erigere terrapieni e mura, viadotti e sostruzioni (strutture di sostegno a costruzioni sovrastanti); i blocchi di pietra calcarea ivi impiegati sono informi ed utilizzati così come estratti dalla cava, senza ausilio di malta.

Stilisticamente perfetto è il cosiddetto “Tempio di Minerva” in “opus quadratum”, altra tecnica costruttiva che utilizza parallelepipedi di pietra. Trattasi di un muraglione di sostruzione, visibilmente bugnato alla base e scalpellato in alto successivamente, in occasione di qualche assalto all’acropoli, che prende il nome dal tempio omonimo che sorgeva sul colle di San Francesco, ora distrutto.

Negli ultimi anni, durante i lavori di ristrutturazione, sono stati rinvenuti numerosi resti di epoca romana e pre-romana tra cui pezzi di telai, anfore, vasi in terracotta, tessere di mosaico, tutti conservati in un piccolo museo all’interno del parco stesso.

Nel giardino del parco si possono osservare sia piante tipiche della macchia mediterranea, sia  piante esotiche, ormai completamente adattate al clima della zona; inoltre, dopo svariati scalini, si possono raggiungere splendidi angoli panoramici nascosti.

Completa la visita una passeggiata tra lecci e cipressi, tra mura e resti antichi, tra profumi e silenzi tali che il visitatore, in questo luogo, può davvero sperimentare la sensazione di compiere un viaggio a ritroso nel tempo…

Parco della Rimembranza

 

Muraglione poligonale 

Dopo aver visitato questo luogo di tranquillità possiamo spostarci dalla città per andare ad ammirare in un luogo incontaminato una bellissima cascata.

Cascata

La Festa del Mare

Festa del Mare

Tra gli eventi più belli e significativi di questa cittadina è sicuramente da non perdere la Festa del Mare, grandiosa, spettacolare e coinvolgente sia per gli abitanti che per i numerosi turisti abitualmente presenti o richiamati dall’evento. In onore della Madonna del Carmine, loro patrona, i pescatori di Terracina arrivano in mare con le loro barche festosamente addobbate, dando vita ad una spettacolare processione.

Festa del Mare

Festa del Mare

Nell’ambito della festa si susseguono numerosi eventi: giochi, spettacoli folcloristici, la irresistibile sagra del pesce e per finire i fantasmagorici fuochi d’artificio a mare.

Festa del Mare

   

La Viticoltura

La Pianura Pontina nasce dopo gli anni '30 grazie all'intervento di bonifica realizzato in quegli anni; dunque in queste terre non si può riscontrare una radicata tradizione vitivinicola. Furono i coloni giunti nell'Agro Pontino, per partecipare all'opera di bonifica, ad impiantare i primi vitigni, importati dalle zone di loro provenienza, inizialmente per il fabbisogno personale e successivamente con l'intento di vendere il prodotto. Nelle zone pedemontane invece, già venivano coltivati i famosi vitigni di Montepulciano, Sangiovese, Nerobuono e Cesanese, per la produzione di vini rossi e, le varie Malvasie, Bellone, Moscato di Terracina, per la produzione di vini bianchi. Con il costante impegno delle prime case vinicole si è riusciti ad ottenere lusinghieri risultati.

Uva

 

Scheda Itinerario

Terracina

"Il Mito e la Storia tra Terra e Mare"

ORARI

T A P P E   P R I N C I P A L I

Note

08.00

Partenza da Roma o località da concordare

 

Mattino

Prima parte dell'itinerario 

 

13.00-14.30

Pausa pranzo

 

Pomeriggio

Seconda parte dell'itinerario 

 

18.00

Partenza per Roma o località da concordare

 

Quota di partecipazione: da stabilire in base alla località di partenza, al numero dei partecipanti ed alle modalità di soggiorno e trasferimento
Per Transfer, preventivi, richieste specifiche o soluzioni personalizzate contattare RosiTour